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Domenico Tojetti: "Madonna con Bambino e i Santi Protettori di Velletri" |
La tradizione vuole che Papa Clemente I, fosse
stato l’evangelizzatore delle terre veliterne. Questo è molto probabile visto
che Clemente terzo pontefice dopo S. Pietro era nel seguito di Paolo quando
dopo essere stato ricevuto alle Tre Taverne si mise in viaggio verso Roma.
Stiamo parlando dei tempi apostolici, quando la storia ancora non veniva
scritta e quindi l’unica fonte è quella tradizione grazie alla quale sono
arrivate col beneficio del dubbio fino ai nostri giorni alcune delle pagine più
antiche della nostra storia.
Gli
autori classici, partono dal grande incendio di Roma scatenato da Nerone e
dalla successiva sanguinaria persecuzione dei cristiani che fece molte vittime
tra queste anche Pietro e Paolo. Eusebio ci dice che la nave della Chiesa
nascente venne affidata a Anacleto dopo 12 anni a Lino ed infine a Clemente
fidato collaboratore di Paolo che lo cita nella lettera ai Filippesi:
” Esorto Evodia ed esorto anche Sintiche ad
andare d’accordo nel Signore. E prego te pure mio fedele collaboratore di
aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e
con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita”
Clemente
durante il suo pontificato scrisse una memorabile lettera ai Corinzi per
rinsaldare l’unità di quella comunità minacciata dai dissapori tra i presbiteri
giovani e quelli anziani. Poche sono le tracce documentarie di Clemente, la cronotassi
papale ci dice che era un uomo pio, pacifico ma deciso difensore della fede.
Nasce a Roma, nelle vicinanze del Monte Celio, dove sarà eretto il tempio dei
Santi Stefano e Giovanni in Laterano.
Era
sicuramente di origine nobile, alcuni gli attribuiscono una parentela con
Domiziano. Discepolo di Paolo viene chiamato a governare la Chiesa nell’ 88
d.C. Sotto il pontificato di Clemente, sette notari ricevettero l’incarico di
ricercare notizie sui martiri cristiani, questa fu la nascita dei protonotari apostolici,
il cui numero sarà portato a dodici da Sisto V.
Altri
dicono era figlio di Faustino Ottavio di Velletri e sua madre fu Matidia per
questo nella vita di Bonifacio VIII di Giovanni Rossi si trova scritto:
“Tu, Velletri, donasti Augusto
all’Impero e Clemente alla Chiesa!” Clemente, romano,
era un discepolo di San Paolo e suo collaboratore a Filippi. Fu nominato
vescovo da San Pietro. La tradizione lo presenta figlio del senatore Faustino
della gens Flavia, parente quindi dell'imperatore Domiziano. Quest' imperatore
nel 95 scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani.
La
persecuzione stessa fece molte vittime illustri come ad esempio il console
Flavio Clemente, marito di Domitilla, nipote di Domiziano. Altra vittima di
rilievo fu San Giovanni Evangelista che però uscì indenne dal martirio
dell'olio bollente. Fu quindi esiliato nell'isola di Patmos dove scrisse la sua
Apocalisse. Clemente fu Papa dall'88 al 97.
Nel
96 scoppiò un conflitto nella chiesa di Corinto: un gruppo di giovani ecclesiasti
contestò a diversi presbiteri la direzione della comunità di quella città.
Clemente con una lettera li richiamò alla necessità di obbedire alle autorità
tradizionali della chiesa, esortandoli a fuggire i falsi dottori. La lettera fu
accolta con grande rispetto e diventò oggetto di meditazione nella celebrazione
della messa domenicale (la famosa Lettera ai Corinti).
E'il
primo testo che afferma la superiorità del vescovo di Roma su tutte le chiese
sparse per il mondo. Sotto il pontificato di Clemente I il cristianesimo fece
nuovi proseliti e si sviluppò sempre più in Oriente; a Roma Clemente stesso
operò con impegno il suo apostolato. Nel 97 l'imperatore Nerva esiliò il Papa
di cui parliamo nel Chersoneso.
Nel
Ponto Eusino egli svolse opera di apostolato, a Roma lo sostituì il pontefice
Evaristo. Nella terra d'esilio Clemente I s'incontrò con circa 2000 cristiani
condannati ai lavori forzati nelle cave di marmo e li incoraggiò ad aver fede;
compì nuove conversioni e la notizia irritò il nuovo imperatore Traiano. Gli
venne ordinato di sacrificare agli dei e Clemente ovviamente rifiutò.
Venne
eseguita la condanna; fu gettato nel mar Nero con un'ancora al collo. Questo
avvenne nell'anno 100. Il Papa è autore di diversi miracoli. Ad esempio la
leggenda narra che le acque del mare si aprissero una volta all'anno
permettendo ai fedeli, una prima volta, di costruire una cappella intorno alle
sue reliquie, e negli anni seguenti di scendere in processione, facendo ben
attenzione ad uscire prima che le acque si richiudessero.
Un
anno una madre smarrì il suo unico figlioletto e l'anno dopo tornata in
processione lo ritrovò sano e salvo. Nel 869 il corpo di San Clemente fu
portato a Roma da San Cirillo e San Metodio e definitivamente tumulato nella
sua basilica. A Collelungo (frazione di Casaprota) c'è una chiesa dedicata a
San Clemente (patrono del paese), eretta secondo la tradizione sui resti della
villa di Faustino, suo genitore. La chiesa oggi si trova all'interno del
cimitero di Collelungo, a pochi km dal centro abitato, sopra una collina
limitrofa.
Nella
chiesa dedicata al pontefice c'è un grande affresco che raffigura il Santo
datato MDCXIII. All'interno della chiesa parrocchiale di Collelungo c'è invece
un altare dedicato a San Clemente. L'altare stesso ha un busto del pontefice ed
una tela antica che raffigura il Santo in ginocchio di fronte all'Eterno e ai
suoi piedi si vede il castrum di Collelungo. All'interno della chiesa
parrocchiale c'è anche una statua del Santo, un affresco del pontefice ed una
pittura che raffigura il busto sempre di San Clemente.
Clemente
di Roma ebbe molta autorità nell'antichità cristiana. Dei suoi scritti è però
giunta sino a noi la sola Lettera ai Corinti. L'autore di questa lettera viene
identificato sia da Origene, che da Eusebio e Girolamo, con il
"collaboratore" di San Paolo, nominato nell'epistola ai Filippesi [4,
3]. Secondo Ireneo, Clemente sarebbe stato il terzo successore di Pietro sulla
cattedra di Roma, nell'ordine dopo Pietro: Lino, Cleto e Clemente, ma Tertulliano
afferma che Clemente fu ordinato dallo stesso Pietro. Epifanio spiega la
contradizione affermando che Clemente fu sì consacrato da Pietro, ma per amore
della pace venne scelto come primo successore di Pietro, Lino. La cosiddetta
prima lettera di Clemente venne già utilizzata e citata nella lettera di San
Policarpo, e fu
evidentemente composta negli ultimi anni
dell'impero di Domiziano o poco dopo.
Il
motivo della composizione di questa lettera ai Corinti, furono i disordini
scoppiati nella comunità cristiana della città greca